Tra il 1970 e il 2023, la popolazione occupata in Svizzera ha registrato una netta progressione, passando da 2,843 a 4,848 milioni di persone. La quota di donne nella forza lavoro è cresciuta dal 33,9% nel 1970 al 46,7% nel 2023, e quella delle persone di nazionalità straniera dal 19,2 al 27,5%. Nel 1970 il 12,7% delle persone occupate lavorava a tempo parziale, mentre nel 2023 questa quota aveva raggiunto il 37,6%. La ripartizione dei sessi tra i grandi gruppi di professioni è diventata più omogenea. Lo stesso vale per la ripartizione tra persone di nazionalità svizzera e quelle di nazionalità straniera. Questi sono alcuni dei risultati della pubblicazione «50 anni di cambiamenti nella popolazione occupata: demografia, lavoro a tempo parziale e professioni». (solo in tedesco e francese)
Ogni anno, il rapporto analizza l'andamento della distribuzione dei generi a tutti i livelli dirigenziali nelle aziende svizzere. Le valutazioni dell'ottava edizione si basano sull'analisi di 370.000 dati personali anonimizzati di dipendenti di oltre 90 aziende e organizzazioni in Svizzera. Quest'anno gli autori hanno esaminato per la prima volta i dati relativi al potere, all'influenza e alla corrispondente remunerazione finanziaria. I risultati sono sorprendenti. Lo squilibrio di potere è dimostrato in modo impressionante dalle cifre basate sulla responsabilità del personale e sui bonus, intesi come indicatori del grado di influenza. (solo in inglese)
La pubblicazione annuale degli "Indicatori del mercato del lavoro" fornisce parametri di riferimento per l'ampia gamma di dati sull'occupazione. Le informazioni sono strutturate in modo da fornire una panoramica del mercato del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Le aree trattate comprendono l'occupazione, l'orario di lavoro, la disoccupazione, i posti di lavoro vacanti, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e le tendenze salariali. Questa pubblicazione è composta da tre sotto-pubblicazioni. Il primo documento commenta i risultati degli indicatori del mercato del lavoro per il periodo 2018-2023 e le prospettive per l'anno 2024. I documenti «Definizioni» e «Fonti statistiche», pubblicati quali supplementi, forniscono rispettivamente una panoramica delle definizioni utilizzate nelle statistiche del mercato del lavoro e degli aspetti metodologici delle diverse fonti di dati.
La Conferenza svizzera delle /dei delegate/i alla parità (CSP) ha commissionato a Sotomo il terzo barometro nazionale sull'uguaglianza di genere. I barometri nazionali sull'uguaglianza di genere 20181 e 20212 si sono concentrati sull’uguaglianza salariale, sull'impiego, sul lavoro di cura non retribuito e sull'impatto della pandemia Covid-19 sull'uguaglianza di genere. Questo terzo Barometro dell'uguaglianza di genere si concentra sulle generazioni e sul genere. I modelli di ruolo e di vita specifici per il genere verso cui si orientano i giovani e le loro aspettative sull’uguaglianza sono fondamentali per il futuro dell'uguaglianza effettiva in Svizzera. Sorge quindi la seguente domanda: come percepiscono l'uguaglianza di genere i giovani tra i 16 e i 25 anni?
Il barometro familiare di Pro Familia Svizzera e Pax è uno strumento di misurazione affidabile che mostra la realtà attuale della vita delle famiglie in Svizzera e il loro cambiamento nel tempo. Viene rilevato annualmente e costituisce una base di dati solida e duratura per i dibattiti di politica familiare e sociale, nonché per le discussioni in ambito imprenditoriale.
Gli assegni familiari sono illustrati in un nuovo opuscolo dettagliato, che ne presenta scopo e benefici e che fornisce informazioni di base su attori coinvolti, prestazioni e condizioni per il diritto alle prestazioni. Questo opuscolo fornisce informazioni di base sugli assegni familiari, spiegandone il principio, gli obiettivi e il funzionamento. Gli altri aiuti finanziari alle famiglie, come le PC per le famiglie versate in alcuni Cantoni, non fanno parte degli assegni familiari.
I dati della Statistica sugli assegni familiari secondo la legge federale sugli assegni familiari (LAFam) sono stati rilevati dalle casse di compensazione per assegni familiari sul portale online ed esaminati dai Cantoni competenti. (disponibile in tedesco e francese)
Le prestazioni transitorie per i disoccupati anziani sono illustrati in un nuovo opuscolo dettagliato, che ne presenta scopo e benefici e che fornisce informazioni di base su attori coinvolti, prestazioni e condizioni per il diritto alle prestazioni. Le persone disoccupate vicine al pensionamento corrono un rischio maggiore di non ritrovare un impiego. Le prestazioni transitorie (PT) sono previste proprio per questa eventualità e intervengono quando un assicurato che ha compiuto 60 anni esaurisce il diritto alle indennità di disoccupazione, ma non ha ancora diritto alla rendita di vecchiaia.
Negli ultimi decenni, sempre più madri decidono di tornare al lavoro dopo il congedo di maternità. Nel 2021, solo una madre su nove ha lasciato il lavoro dopo la nascita di un figlio. Tuttavia, trovare un nuovo lavoro dopo diversi anni di assenza può talvolta rivelarsi difficile. In questi casi, la formazione continua è spesso un passo decisivo per il rientro nel mondo del lavoro.
La pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro» fornisce parametri di riferimento per l'ampia gamma di dati sull'occupazione. Le informazioni sono strutturate in modo da fornire una panoramica del mercato del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Le aree trattate comprendono l'occupazione, l'orario di lavoro, la disoccupazione, i posti di lavoro vacanti, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e le tendenze salariali.
Questo opuscolo informativo informa le madri che esercitano un’attività lucrativa, e i datori di lavoro, in merito all’indennità di maternità.
Il presente opuscolo informa i padri che esercitano un’attività lucrativa e le mogli delle madri nonché i datori di lavoro, in merito all’indennità di paternità.
Questo studio persegue pertanto un duplice obiettivo: nella prima parte esamina la situazione degli undici servizi di consulenza finanziati fino alla fine del 2018 mediante aiuti finanziari ai sensi della LPar e osserva la loro evoluzione dopo la soppressione dei sussidi. Nella seconda parte pre-senta a grandi linee le situazioni iniziali legate al reinserimento professionale e illustra i fattori che incidono sulla decisione di rimanere nel mercato del lavoro o di tornarvi in un secondo tempo, tenendo conto anche del peso che le consulenze hanno in queste decisioni.
Lo studio sul mercato del lavoro delle PMI condotto da AXA è frutto della collaborazione con l’istituto di ricerca Sotomo e analizza le tendenze delle PMI svizzere. Lo studio rappresentativo è stato realizzato per la prima volta nel 2022 e si basa su un sondaggio effettuato online al quale hanno partecipato 300 PMI della Svizzera tedesca e romanda. I dati sono stati raccolti tra il 17 e il 21 febbraio 2022 tramite il panel aziendale di AmPuls. Lo studio effettuato mostra: la carenza di personale specializzato in Svizzera continua a essere acuta. Il 78 per cento delle aziende intervistate che nel 2021 ha cercato nuova forza lavoro, ha per lo meno riscontrato delle difficoltà nell’occupare i posti vacanti. Quasi due terzi di queste aziende ne attribuisce la causa alla carenza di personale specializzato. (solo in tedesco e francese)
Nella sua seduta del 7 settembre 2022, il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla rilevazione del divario retributivo di genere complessivo e di altri indicatori relativi alle differenze di reddito tra donne e uomini, che fornisce nuove cifre chiave per la Svizzera e le mette in relazione con gli indicatori esistenti. Inoltre, il rapporto offre spunti di interpretazione che aiutano a collocare i risultati nel contesto economico, sociale e istituzionale. Le fonti di dati ora disponibili consentono di presentare in modo diversificato le differenze di reddito tra donne e uomini in base al genere. Questa è la conclusione cui giunge il rapporto del Consiglio federale, stilato in adempimento del postulato 19.4132 di Samira Marti del 25 settembre 2019. (solo in tedesco e francese)
Tre anni dopo la pubblicazione della prima edizione del Barometro sull’uguaglianza, la Conferenza svizzera delle/dei delegate/i alla parità (CSP) ne presenta una seconda incen-trata sul rapporto fra lavoro retribuito e lavoro di cura non retribuito, da cui si evince che i desideri e la realtà divergono in relazione alla conciliabilità fra lavoro retribuito, famiglia e lavoro domestico. La maggior parte delle persone intervistate intravvede ancora delle disparità all’interno della famiglia e sul posto di lavoro. Il rapporto completo è consultabile in tedesco e francese, mentre in italiano è disponibile una versione ridotta (l'essenziale in breve e la conclusione).
Cinque anni fa è stata introdotta la Carta per la parità salariale nel settore pubblico. Da allora, numerosi Cantoni, Comuni e aziende parastatali hanno intensificato il loro impegno in questo senso. Una nuova pubblicazione illustra le buone pratiche adottate nel settore pubblico in Svizzera che potrebbero essere fonte di ispirazione e motivazione per altri enti ad attuare il diritto sancito dalla Costituzione federale «a un salario uguale per un lavoro di uguale valore». L’opuscolo «Il settore pubblico verso la parità salariale. Attuazione della Carta per la parità salariale: alcuni esempi dei Cantoni, dei Comuni e delle aziende parastatali» presenta 21 amministrazioni pubbliche e aziende parastatali delle diverse regioni del Paese che hanno firmato la Carta e adottato diverse misure per attuarla.
Un anno fa è stato approvato il congedo di paternità. Un recente studio mostra ora che i datori di lavoro dell'artigianato, delle amministrazioni cantonali e del settore sanitario in particolare lesinano sul tempo che danno ai padri. Travail.Suisse, l'organizzazione mantello dei lavoratori indipendenti, e le sue federazioni Syna e transfair trovano incomprensibile che i bisogni dei giovani lavoratori in questi settori non siano sufficientemente presi in considerazione e che venga dato loro solo il minimo. Il recente studio mostra che i dipendenti sono spesso insufficientemente informati. (solo in tedesco e francese)
I genitori che lavorano dipendono da un'assistenza all'infanzia di alta qualità, disponibile, affidabile e accessibile. Sfortunatamente, i genitori non possono contare ovunque in Svizzera su tali servizi, poiché la loro fornitura e il loro finanziamento sono ancora considerati come compiti essenzialmente privati che spesso ricevono poco sostegno dalle autorità pubbliche. In considerazione di ciò, la Commissione federale per le questioni familiari (COFF) ha commissionato un progetto di ricerca per indagare sull'accessibilità economica dell'assistenza istituzionale all'infanzia nelle strutture prescolastiche, diurne e di doposcuola e per individuare l'ampia disparità dei prezzi e dei sistemi di finanziamento dovuta al federalismo. I risultati confermano che l'accesso a un'assistenza all'infanzia di qualità e a prezzi accessibili dipende da dove vive il bambino. Oltre a questo fattore, l'onere finanziario per i genitori varia molto a seconda della loro situazione finanziaria, del numero di figli e del tipo di cura che scelgono. Le alte tasse parentali spesso agiscono come un disincentivo ad accettare un lavoro. (solo in tedesco e francese)
Questo studio, commissionato dall'Ufficio federale di statistica (UST), analizza le differenze salariali tra donne e uomini nel mercato del lavoro svizzero sulla base dell'Indagine svizzera sulla struttura dei salari (SSE) 2018. Aggiorna i dati precedentemente acquisiti nel SSE 2016. I suoi risultati mostrano la quota del divario salariale complessivo che proviene da fattori di influenza osservabili, come l'età, il livello d'istruzione, l'industria, l'occupazione, ecc, così come la quota non spiegata di questo divario. Misurato in media, il salario lordo standardizzato degli uomini nell'economia generale è di 7.968 franchi al mese. Le donne guadagnano in media il 19,0% in meno, ovvero 6.456 franchi. Nel settore privato, il divario salariale, misurato in valori medi, è al 19,6% leggermente superiore a quello del settore pubblico (18,1%). (solo in tedesco e francese)
Il congedo parentale è un modello utile e importante per sostenere e sgravare temporaneamente le famiglie con bambini piccoli, che ha dato ottimi risultati a livello internazionale. Se la Svizzera vuole tenere il passo degli altri Paesi e contrastare la carenza di personale qualificato, deve investire in una politica familiare moderna. Donne e uomini vogliono assumersi responsabilità con pari diritti sia in ambito professionale che nel contesto familiare e nell’economia domestica. Dal 2010 la Commissione federale per le questioni familiari COFF chiede l’introduzione in Svizzera di un congedo parentale. A sostegno della propria richiesta, nel 2018 ha pubblicato un’analisi della letteratura di Paesi che dispongono già di un congedo parentale. In considerazione dello stato attuale delle ricerche, la COFF ha pertanto adeguato leggermente il suo modello. Nel 2021 ha inoltre fatto calcolare l’ammontare degli investimenti necessari. Disponibile in francese e in tedesco, con riassunto in italiano.
Tra dicembre 2020 e febbraio 2021, von Rundstedt ha condotto un importante studio sullo Smart Working in Svizzera sotto la direzione del Prof. Dr. Andrea Martone (Director Research & Studies presso von Rundstedt). A questo fine è stata avviato anche un sondaggio che ha toccato 534 imprese. Lo studio e il sondaggio avevano l’obiettivo di comprendere, ad un anno di distanza dal primo lock-down, le esperienze e gli impatti del lavoro a distanza (Home Office) sulla cultura, sulle strutture e sui processi operativi delle imprese. Il “passaggio forzato” al Home Office ha finalmente portato in Svizzera una nuova cultura del lavoro che Work 4.0 e Future Work hanno da tempo preannunciato? Abbiamo imboccato la strada dello Smart Working o stiamo semplicemente facendo del telelavoro da casa?
Il Panorama statistico del mercato ticinese, pubblicato dall'UST l'8 gennaio 2021, segnala un'importante flessione del numero di donne occupate, da 100'400 a 97'600 (-4'100) tra la fine 2019 e la fine 2020, a fronte di un aumento (+1'400) dell'occupazione degli uomini. Idem per gli impieghi femminili, crollati di 3'800 unità nel medesimo periodo. In leggera crescita invece i frontalieri, per entrambi i sessi. Questa tendenza non trova riscontro nei dati nazionali, dove per il medesimo periodo si assiste sì a una leggera diminuzione, ma per entrambi i sessi, e per entrambi una ripresa nell'ultimo trimestre. A livello di mercato del lavoro ticinese, lo scotto della pandemia impatta quindi soprattutto sulle donne residenti e di conseguenza sull'equilibrio delle famiglie (vedi anche notizia sotto), private di uno dei due redditi, o del tutto quando si tratta di famiglie monoparentali.
Nell'edizione 2020 della pubblicazione Gros plan sur le marché du travail, l’Unione svizzera degli imprenditori presenta le molte sfaccettature del mercato del lavoro svizzero. Include argomenti di attualità di interesse per i datori di lavoro ma non solo. Le analisi si basano su cifre che mostrano la situazione del mercato del lavoro e forniscono una solida base per discussioni. Tra questi citiamo il capitolo dedicato alla conciliabilità tra vita e lavoro, in particolare il sotto-capitolo dedicato al potenziale rappresentato dai genitori che lavorano. Offre inoltre la possibilità di visualizzare i fatti e le cifre nella versione stampata utilizzando i link e i codici QR sul sito web dell'UPS "Key Labour Market Figures", che sono sempre aggiornati, interattivi e vicini al mondo economico. Questa estensione permette anche di accedere ai dati di istituzioni come l'UST, l'OCSE o Eurostat. (in francese)
Tra il 2010 e il 2019, passando dal 56,9% al 60,0%, il tasso di donne occupate ha segnato un net-to aumento, particolarmente marcato tra quelle dai 55 ai 64 anni nonché tra le madri con il figlio più giovane al di sotto dei 7 anni. Nel 2019, inoltre, il 50,1% delle donne occupate svolgeva una professione altamente qualificata (+8,8 punti percentuali rispetto al 2010). Anche in Europa (UE/AELS) si osserva una tendenza verso una quota più alta di donne altamente qualificate. In Europa, la Svizzera si colloca al secondo posto in termini di tasso di donne occupate: In Europa (UE/AELS) il tasso di persone occupate più alto per le donne tra 15 e 64 anni si riscontra in Islanda (81,9%). Al secondo posto si colloca la Svizzera con un tasso del 76,3%, nettamente superiore a quello della media europea (UE-28: 64,1%). Que-sti sono alcuni dei risultati della pubblicazione dedicata alla partecipazione femminile al merca-to del lavoro 2010–2019 (disponibile in tedesco e francese), realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST). (in francese)
La digitalizzazione trasforma la nostra società. Oltre a cambiare il nostro modo di comunicare e consumare, richiede nuove competenze nel mondo del lavoro e sposta i confini tra lavoro retribuito e lavoro di cura con vaste ricadute sulla nostra vita quotidiana. Cosa significa questo cambiamento dal punto di vista del genere? La digitalizzazione comporta un ulteriore emarginazione delle donne o può essere sfruttata per ridurre i rapporti gerarchici di genere? Questo numero di «Questioni femminili» riunisce i dibattiti sulla trasformazione digitale dalla prospettiva di genere dando la parola a esperte del mondo della scienza, dell’economia, dell’istruzione, della politica e della prassi.
Nel 2020 Pro Familia Svizzera ed Empiricon SpA hanno condotto un sondaggio con un campione di 500 donne lavoratrici della Svizzera - ognuna con uno o più figli. L'obiettivo dell'indagine era di scoprire quanto le donne sono soddisfatte della loro situazione attuale, in che misura - e a quali condizioni - aumenterebbero il loro livello di occupazione e, infine, se volessero aumentare il loro livello di occupazione, se sarebbero anche disposte a lavorare a tempo pieno, come richiesto da vari circoli.
Perché dedichiamo questa scheda informativa al reinserimento delle donne e non al reinserimento degli uomini nel mercato del lavoro? Le seguenti statistiche sono autoesplicative. Sono soprattutto le donne che interrompono la loro attività professionale dopo la nascita di un bambino. In conclusione, si può dire che in futuro, se le donne hanno figli, non dovrebbero assolutamente lasciare il mercato del lavoro o discutere con il partner una riduzione del loro livello di occupazione e dividerlo equamente.
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è strettamente legata alla maternità e alla questione delle strutture di assistenza all'infanzia. Uno studio commissionato da Pro Familia Svizzera illustra in cifre il rapporto tra il tasso di occupazione delle madri e la disponibilità di servizi di assistenza all'infanzia e fornisce suggerimenti per il suo miglioramento.
Le donne dovrebbero allora ridurre il loro impiego? Quali fattori influenzano o favoriscono il rientro? Questo doppio onere (famiglia e lavoro) comporta problemi di salute? Quali sfide devono essere affrontate? Il 15 maggio 2018 Pro Familia Svizzera, l'Unione Svizzera degli Imprenditori e la Fédération des Entreprises Romandes Genève hanno organizzato una conferenza nazionale su questo tema.
Pro Familia Svizzera ed Empiricon SA hanno condotto un'indagine su un campione di 500 donne che esercitano un'attività lucrativa in tutta la Svizzera con uno o più figli. L'obiettivo dell'indagine era di esaminare quanto le donne sono soddisfatte della loro situazione attuale, in che misura desiderano aumentare il loro tasso di occupazione e in quali condizioni. I risultati mostrano che, pur essendo entrambe soddisfatte della loro situazione, le donne vorrebbero aumentare il loro orario di lavoro (per il 70% di loro) se le diverse condizioni quadro fossero migliori.
Comunicato stampa del 24.05.2020 (in francese)
Segnala (in francese)
Grafica (in francese)
La pubblicazione "Indicatori del mercato del lavoro" fornisce punti di riferimento tra la vasta gamma di dati sull'occupazione. Le informazioni sono strutturate in modo da fornire una panoramica del mercato del lavoro svizzero e delle relative statistiche. I settori coperti comprendono l'attività lavorativa, l'orario di lavoro, la disoccupazione, i posti di lavoro vacanti, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e l'evoluzione dei salari e il confronto di alcuni indicatori con quelli di altri paesi. Dopo una prima parte dedicata ai risultati commentati per il periodo 2014-2020, la presente pubblicazione passa in rassegna le definizioni dei principali indicatori del mercato del lavoro. Un capitolo specifico descrive poi gli aspetti metodologici delle varie fonti statistiche. Infine, l'ultima parte di questo libro è costituita da varie tabelle che presentano in dettaglio i risultati delle diverse statistiche del mercato del lavoro. (in francese)
Studio di un nuovo metodo di finanziamentoStudio condotto da Pro Familia Svizzera in collaborazione con Claude Jeanrenaud e Alexandra Kis, Istituto di ricerca economica, Università di Neuchâtel, Philippe Gnaegi e Marc-Henry Soulet, cattedra di Lavoro sociale e politica sociale, Università di Friburgo e Fédération des Entreprises Romandes Genève (FER), Avenir Suisse, Unione svizzera dei sindacati, Association romande et tessinoise d'action sociale, Association suisse des cadres e con il sostegno finanziario della Fondazione Jacobs e della Fondazione USC.
Studio 101 pagine (in francese)
Abstract (in francese)
Le odierne possibilità tecniche consentono di dissociare fisicamente l’attività professionale dai locali aziendali, aprendo così la strada a nuovi modelli lavorativi. Uno di questi è il telelavoro a domicilio, noto anche come «home office». Basandosi sulla legislazione sul lavoro, questo opuscolo spiega cosa devono fare il datore di lavoro e il lavoratore in caso di telelavoro a domicilio ed elenca alcuni degli accorgimenti cui occorre prestare attenzione.
12 milioni 746mila persone tra i 18 e i 64 anni(34,6%) si prendonocura dei figli minori di 15 anni o di parenti malati, disabili o anziani.Tra queste,quasi650mila si occupanocontemporaneamente sia dei figli minori siadi altri familiari.Fra i genitori occupati con figli minori di 15 anni il 35,9% delle madrie il34,6% dei padri lamentanoproblemi di conciliazione tra il lavoro e la famiglia.Poco meno di un terzo dei nuclei familiari con figli minori usa i servizi, il 38% conta sull’aiutodi familiari, soprattutto dei nonni, oppure diamici.
Per una politica aziendale favorevole alla famiglia, le aziende devono essere convinte dei vantaggi economici e sociali derivanti dalla conciliazione della vita professionale e familiare. Allora più datori di lavoro investirebbero in questo settore. In Svizzera sono disponibili solo pochi studi nell'ambito della politica aziendale a favore delle famiglie. Tuttavia, diverse analisi costi-benefici internazionali forniscono informazioni utili, anche se non possono essere trasferite singolarmente in Svizzera. Queste analisi dimostrano che gli investimenti in politiche a favore delle famiglie sono economicamente validi e forniscono informazioni sugli elementi chiave delle politiche aziendali a favore delle famiglie. (in francese)
I padri diventano sempre più partecipi del lavoro educativo: si preparano alla nascita del bambino insieme alla compagna, sono presenti ai controlli e in sala parto. Cambiano i pannolini a qualsiasi ora del giorno e della notte, vanno a fare ginnastica padre-figli e sono presenti nei parchi giochi. Con i nuovi compiti, cresce anche la pressione sui padri in fatto di conciliabilità lavoro e famiglia. Margrit Stamm inserisce le nuove sfide che i padri affrontano oggi in un contesto sociale e dimostra che i nuovi padri possono assumersi le responsabilità solo se le madri lasciano la presa. Casa editrice PIPER, EAN 978-3-492-05869-8, 304 pagine, in tedesco
Nell'ambito del suo programma di ricerca, la Jacobs Foundation ha commissionato due studi nell'estate del 2017 per esaminare come la cura supplementare dei bambini influisce sulla compatibilità tra famiglia e lavoro: "Child Care and Employment: What Parents Want" e "Additional Child Care: Impact on Parents' Employment". Lo studio INFRAS/gfs mira a far luce sulle esigenze dei (futuri) genitori in relazione alla cura dei figli e alla condivisione delle responsabilità e del lavoro retribuito. Esso stima la domanda di servizi di assistenza all'infanzia in istituti in Svizzera e mostra come il miglioramento dei servizi di assistenza all'infanzia influisca sulla domanda e sull'offerta di lavoro per i genitori con figli in età prescolare. Lo studio di B,S,S. esamina come il miglioramento dei servizi esterni di assistenza all'infanzia per integrare la vita familiare influisce sul reddito da lavoro dei genitori. Un modello è utilizzato per calcolare cosa significa per i genitori un livello di occupazione più elevato per il loro reddito. (in francese)
Finora in Svizzera non erano disponibili dati concernenti la frequenza, la durata e i motivi delle interruzioni dell’attività professionale durante la gravidanza e non erano nemmeno note le modalità della relativa copertura finanziaria. Il presente studio consente ora di rispondere a queste domande. Lo studio indica che le interruzioni dell’attività professionale sono frequenti nel corso della gravidanza e che esse sono perlopiù legate a motivi di salute. Dallo studio emerge anche che le perdite di reddito derivano altresì da decisioni personali delle donne incinte, quali ad esempio una riduzione volontaria del grado d’occupazione o la cessazione dell’attività lucrativa, un congedo non pagato o un cambiamento d’impiego. (in quattro lingue)
Molte giovani coppie vorrebbero condividere come partner il guadagno, la cura dei bambini e le faccende domestiche, ma non osano farlo a causa delle tradizionali aspettative di ruolo o del timore degli svantaggi. Il modello invece offrirebbe molte opportunità. Margret Bürgisser ha intervistato, tre volte a intervalli di 10 anni, 28 coppie di genitori che condividono un ruolo egualitario e nel 2016 ha intervistato anche i loro figli. I risultati degli studi sono impressionanti: non solo a breve termine, ma anche nel tempo, le coppie egualitarie sono ampiamente soddisfatte del loro modello. Quasi tutti - anche le coppie divorziate - lo sceglierebbero di nuovo. Questo libro offre una panoramica delle esperienze e delle valutazioni dei "pionieri della condivisione dei ruoli". Esso documenta la varietà di dichiarazioni interessanti e toccanti della vita quotidiana delle coppie e delle famiglie. hep Verlag AG , ISBN 978-3-0355-0725-6, 344 pagine, in tedesco
I Cantoni e i Comuni svolgono spesso un ruolo pionieristico come datori di lavoro nel settore delle condizioni di lavoro a misura di famiglia. Il presente rapporto costituisce la continuazione del contenuto della piattaforma www.berufundfamilie.admin.ch e riassume le informazioni sui Cantoni e le grandi città per l'anno 2016. Si distingue tra le seguenti aree : Misure per promuovere l'economia e la pubblica amministrazione come datore di lavoro (strategia e condizioni di lavoro). Il rapporto contiene inoltre dati statistici chiave, una panoramica delle ordinanze del personale e delle schede informative, nonché informazioni sugli uffici amministrativi competenti. (in francese)
La compatibilità tra lavoro e famiglia ha da tempo cessato di essere una questione femminile. I padri lavoratori esprimono sempre più il desiderio di avere più tempo per i figli e la famiglia. Non sorprende quindi che i padri diventino il gruppo target di misure a misura di famiglia per le aziende e le amministrazioni che vogliono essere datori di lavoro attraenti. Anche nelle aziende a conduzione familiare, tuttavia, solo pochi padri approfittano di offerte che - come il lavoro a tempo parziale o il lavoro in un ufficio a domicilio - offrirebbero più tempo alla famiglia. Perché è stato così raramente possibile convincere i padri a prendere misure per conciliare la vita professionale e quella familiare? Come possono essere attuate con successo misure di sostegno aziendale per i padri? Questo manuale fornisce conoscenze e analisi che forniscono risposte a queste domande. ISBN978-3-86618-892-1, 116 pagine, in tedesco
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