Tra il 1970 e il 2023, la popolazione occupata in Svizzera ha registrato una netta progressione, passando da 2,843 a 4,848 milioni di persone. La quota di donne nella forza lavoro è cresciuta dal 33,9% nel 1970 al 46,7% nel 2023, e quella delle persone di nazionalità straniera dal 19,2 al 27,5%. Nel 1970 il 12,7% delle persone occupate lavorava a tempo parziale, mentre nel 2023 questa quota aveva raggiunto il 37,6%. La ripartizione dei sessi tra i grandi gruppi di professioni è diventata più omogenea. Lo stesso vale per la ripartizione tra persone di nazionalità svizzera e quelle di nazionalità straniera. Questi sono alcuni dei risultati della pubblicazione «50 anni di cambiamenti nella popolazione occupata: demografia, lavoro a tempo parziale e professioni». (solo in tedesco e francese)
Ogni anno, il rapporto analizza l'andamento della distribuzione dei generi a tutti i livelli dirigenziali nelle aziende svizzere. Le valutazioni dell'ottava edizione si basano sull'analisi di 370.000 dati personali anonimizzati di dipendenti di oltre 90 aziende e organizzazioni in Svizzera. Quest'anno gli autori hanno esaminato per la prima volta i dati relativi al potere, all'influenza e alla corrispondente remunerazione finanziaria. I risultati sono sorprendenti. Lo squilibrio di potere è dimostrato in modo impressionante dalle cifre basate sulla responsabilità del personale e sui bonus, intesi come indicatori del grado di influenza. (solo in inglese)
La pubblicazione annuale degli "Indicatori del mercato del lavoro" fornisce parametri di riferimento per l'ampia gamma di dati sull'occupazione. Le informazioni sono strutturate in modo da fornire una panoramica del mercato del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Le aree trattate comprendono l'occupazione, l'orario di lavoro, la disoccupazione, i posti di lavoro vacanti, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e le tendenze salariali. Questa pubblicazione è composta da tre sotto-pubblicazioni. Il primo documento commenta i risultati degli indicatori del mercato del lavoro per il periodo 2018-2023 e le prospettive per l'anno 2024. I documenti «Definizioni» e «Fonti statistiche», pubblicati quali supplementi, forniscono rispettivamente una panoramica delle definizioni utilizzate nelle statistiche del mercato del lavoro e degli aspetti metodologici delle diverse fonti di dati.
La statistica tascabile «Assicurazioni sociali in Svizzera» offre una panoramica dei singoli rami delle assicurazioni sociali e del loro Conto generale. Oltre a fornire dati su entrate, uscite, capitale, importi delle prestazioni e beneficiari, essa presenta i tassi di contribuzione e una serie di dati generali (p. es. indicatori
demografici).
La Conferenza svizzera delle /dei delegate/i alla parità (CSP) ha commissionato a Sotomo il terzo barometro nazionale sull'uguaglianza di genere. I barometri nazionali sull'uguaglianza di genere 20181 e 20212 si sono concentrati sull’uguaglianza salariale, sull'impiego, sul lavoro di cura non retribuito e sull'impatto della pandemia Covid-19 sull'uguaglianza di genere. Questo terzo Barometro dell'uguaglianza di genere si concentra sulle generazioni e sul genere. I modelli di ruolo e di vita specifici per il genere verso cui si orientano i giovani e le loro aspettative sull’uguaglianza sono fondamentali per il futuro dell'uguaglianza effettiva in Svizzera. Sorge quindi la seguente domanda: come percepiscono l'uguaglianza di genere i giovani tra i 16 e i 25 anni?
La statistica AI 2023 è stata appena pubblicata. L'Assicurazione federale per l'invalidità (AI) ha erogato prestazioni a circa 456’000 persone nel 2023. Ha chiuso l'anno con una spesa di 10,1 miliardi di franchi svizzeri. Le rendite hanno rappresentato la quota maggiore di spesa, pari a 5,6 miliardi di franchi. 102’700 prestazioni sono state erogate per misure mediche (principalmente per bambini con difetti congeniti), seguite dal pagamento di aiuti medici a 67’500 persone. L'AI ha rimborsato un totale di 886 milioni di franchi svizzeri per misure di integrazione professionale a 55’800 persone.
Sono state appena pubblicate le statistiche AVS 2023. Nel dicembre 2023, 2’546.000 persone in Svizzera o all'estero hanno ricevuto una rendita di vecchiaia e 218’000 persone hanno ricevuto una rendita per superstiti. Rispetto all'anno precedente, il numero di beneficiari di rendite di vecchiaia è aumentato dell'1,6% e quindi di 41’000 persone nette. Nel 2023, gli assicurati hanno versato contributi per un totale di 37,4 miliardi di franchi svizzeri. Come seconda fonte di finanziamento, il Governo federale ha contribuito con 10,1 miliardi di franchi svizzeri. Un'entrata di 3,2 miliardi di franchi è stata generata dalla percentuale IVA a favore dell'AVS.
Sono state appena pubblicate le nuove statistiche sulle prestazioni complementari all'AVS e all'AI 2023. Sono state appena pubblicate le nuove statistiche sulle prestazioni complementari all'AVS e all'AI 2023. Le spese per PC sono aumentate del 4,0%, raggiungendo i 5,7 miliardi di franchi nel 2023. La quota della Confederazione di questi costi è stata di circa il 33%, mentre il resto è stato sostenuto dai Cantoni. 223’600 persone hanno ricevuto prestazioni integrative per l'assicurazione vecchiaia nel dicembre 2023. Si tratta di 4’500 persone ovvero del 2,1% in più rispetto alla fine del 2022.
Il barometro familiare di Pro Familia Svizzera e Pax è uno strumento di misurazione affidabile che mostra la realtà attuale della vita delle famiglie in Svizzera e il loro cambiamento nel tempo. Viene rilevato annualmente e costituisce una base di dati solida e duratura per i dibattiti di politica familiare e sociale, nonché per le discussioni in ambito imprenditoriale.
Gli assegni familiari sono illustrati in un nuovo opuscolo dettagliato, che ne presenta scopo e benefici e che fornisce informazioni di base su attori coinvolti, prestazioni e condizioni per il diritto alle prestazioni. Questo opuscolo fornisce informazioni di base sugli assegni familiari, spiegandone il principio, gli obiettivi e il funzionamento. Gli altri aiuti finanziari alle famiglie, come le PC per le famiglie versate in alcuni Cantoni, non fanno parte degli assegni familiari.
Un opuscolo del'UFAS propone informazioni di base per conoscere meglio il sistema svizzero della previdenza per la vecchiaia. L’accento è posto sul funzionamento del 1° pilastro (AVS), del 2° pilastro (previdenza professionale) e, in misura minore, del 3° pilastro, nonché sul modo in cui questi tre pilastri si completano e si combinano a vicenda per formare un tutt’uno stabile e coerente in grado di garantire a ciascuno un pensionamento dignitoso.
I dati della Statistica sugli assegni familiari secondo la legge federale sugli assegni familiari (LAFam) sono stati rilevati dalle casse di compensazione per assegni familiari sul portale online ed esaminati dai Cantoni competenti. (disponibile in tedesco e francese)
Le prestazioni transitorie per i disoccupati anziani sono illustrati in un nuovo opuscolo dettagliato, che ne presenta scopo e benefici e che fornisce informazioni di base su attori coinvolti, prestazioni e condizioni per il diritto alle prestazioni. Le persone disoccupate vicine al pensionamento corrono un rischio maggiore di non ritrovare un impiego. Le prestazioni transitorie (PT) sono previste proprio per questa eventualità e intervengono quando un assicurato che ha compiuto 60 anni esaurisce il diritto alle indennità di disoccupazione, ma non ha ancora diritto alla rendita di vecchiaia.
Un nuovo studio commissionato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) e dalla Conferenza svizzera contro la violenza domestica (CSVD) illustra la situazione dei bambini esposti alla violenza nella coppia genitoriale. Raccomandazioni concrete mostrano come colmare le lacune nelle offerte di sostegno e migliorare la protezione dei minori interessati in Svizzera.
La Commissione federale per le questioni familiari si adopera affinché società, politica e legislazione tengano conto di tutte le configurazioni familiari esistenti e dei loro bisogni specifici. A tal fine, in occasione del Forum Questioni familiari svoltosi il 5 dicembre 2023 ha presentato una pubblicazione collettiva con sei documenti di discussione, redatti da esperti rinomati, sulle sfide future per la Svizzera.
Sono state pubblicate le Statistiche svizzere delle assicurazioni sociali 2023. Esse forniscono una panoramica delle finanze delle assicurazioni sociali nel 2021 e per l'AVS/AI/EL/EO/ALV/ÜL nel 2022, nonché lo sviluppo dal 1990. Nei conti generali del 2021, le entrate delle assicurazioni sociali sono diminuite dell'1,6%, mentre le uscite sono aumentate del 2,1%. Il risultato è sceso a 22,0 miliardi di franchi svizzeri. Questo risultato e le variazioni positive del valore del capitale (comprese le altre variazioni) di 81,4 miliardi di franchi hanno portato ad un aumento del capitale combinato delle assicurazioni sociali di 103,4 miliardi di franchi a 1.301,0 miliardi di franchi nel 2021. (solo in tedesco e francese)
L’assistenza per le persone anziane o con disabilità ha acquisito notevole importanza. Negli ultimi anni, molte grandi Città, così come Comuni e singoli Cantoni, hanno sviluppato un’offerta di servizi innovativa e diversificata. La volontà politica è chiara: le persone anziane devono poter vivere il più a lungo possibile a casa. Di conseguenza, la sfida per garantire le prestazioni di assistenza necessarie è grande. Questo rapporto è il risultato di un lavoro di ricerca e di una discussione con i Cantoni, le città e le organizzazioni. L’UFAS esaminerà le raccomandazioni pratiche dal punto di vista della ricerca e ne terrà conto nel necessario proseguimento della discussione con gli attori coinvolti. La relazione è disponibile in tedesco con riassunti in tedesco, francese, italiano e inglese.
Una conoscenza affidabile dell'entità, dello sviluppo, delle cause e dei gruppi a rischio è fondamentale per combattere la povertà e i problemi sociali in modo mirato. Uno studio commissionato dal programma nazionale di monitoraggio della povertà fornisce una panoramica dei rapporti sociali e sulla povertà dei cantoni. Lo studio mostra che negli ultimi 20 anni la situazione si è ampliata. 21 cantoni hanno prodotto almeno una volta un rapporto sociale o sulla povertà o una pubblicazione simile sulle prestazioni sociali entro marzo 2023. A causa dei diversi obiettivi, delle metriche e della frequenza, i rapporti cantonali non sono adatti per un confronto tra i cantoni, ma forniscono una base preziosa per l'informazione e la gestione. (solo in tedesco e francese)
Il dibattito sull'inclusione delle persone con disabilità è spesso limitato ad alcuni elementi misurabili, come il numero di fermate dell'autobus accessibili o il numero di politici con disabilità che siedono nel Parlamento federale. Sebbene la possibilità di viaggiare liberamente con i mezzi pubblici e l'effettiva rappresentanza politica siano essenziali in termini di inclusione, è necessario molto di più per poter parlare di inclusione riuscita: in particolare, l'accesso alla formazione, al mercato del lavoro e alle attività del tempo libero, per non parlare delle amicizie. L'inclusione - o l'esclusione - riguarda tutti gli ambiti della vita quotidiana e le persone con disabilità non la vivono, la gestiscono, la rivendicano, la negoziano o la valutano allo stesso modo. L'inclusione è multidimensionale e complessa. Questo studio mostra che quattro persone su cinque ritengono che la loro partecipazione sociale sia fortemente limitata in almeno un'area della vita a causa della loro disabilità. (solo in tedesco e francese)
Ce rapport présente une analyse basée sur 21 entretiens réalisés avec des mères en situation d'addiction en Suisse, ainsi que des entretiens avec quatre enfants avec un ou deux parents en situation d'addiction.
La presente pubblicazione si basa su dati rilevati nel quadro di City Statistics e si riferisce alle nove più grandi città svizzere e ai loro agglomerati: Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Lucerna, Lugano, San Gallo, Winterthur e Zurigo. Facendo capo ai dati più recenti a disposizione, presenta un’istantanea su determinate tematiche relative alle persone anziane nelle città partner del progetto.
Utilizzando circa 400.000 dati di risorse umane brutti e anonimizzati di oltre 100 aziende svizzere rinomate, il Gender Intelligence Report elabora ogni anno cifre sullo sviluppo della diversità di genere tra i dirigenti dell'economia svizzera. La settima edizione del rapporto mostra che non si sta facendo abbastanza, soprattutto là dove si gettano le basi per la prossima generazione di manager. La perdita nella concentrazione di talenti femminili si è certamente ridotta un po', ma le cifre mostrano unicamente cambiamenti a una sola cifra. Le posizioni di potere e di influenza rimangono in gran parte nelle mani degli uomini. La maggiore perdita di potenziale lavorativo per le donne ben istruite si verifica - senza sorpresa - nella fascia d'età dei 30-40 anni, quando si formano le famiglie e molte donne riducono il loro orario di lavoro
Lo Studio della CSS sulla salute indaga su salute e malattia in Svizzera dal 2020. Il particolare approccio di questa serie di studi sta nel fatto che non mette in luce soltanto i comportamenti in ambito della salute, ma accetta anche lo stato di malattia come parte della vita umana, con tutte le paure e le preoccupazioni del caso.
La pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro» fornisce parametri di riferimento per l'ampia gamma di dati sull'occupazione. Le informazioni sono strutturate in modo da fornire una panoramica del mercato del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Le aree trattate comprendono l'occupazione, l'orario di lavoro, la disoccupazione, i posti di lavoro vacanti, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e le tendenze salariali.
Questo opuscolo, pubblicato dalla Lega svizzera contro il cancro, dalla Lega polmonare svizzera, dalla Lega svizzera contro il reumatismo, da Diabètesuisse e dalla Fondazione svizzera per il cuore, è un'opera di consultazione e una guida pratica alle questioni di diritto delle assicurazioni sociali che possono sorgere in caso di malattia cronica. Si rivolge ad operatori sociali, medici, altri professionisti della salute, organizzazioni di auto-aiuto, nonché alle persone colpite e alle loro famiglie. (solo in tedesco e francese)
Nella seduta del 16 giugno 2023 il Consiglio federale ha adottato il rapporto concernente l’evoluzione demografica e le relazioni intergenerazionali. Il rapporto offre una panoramica dei lavori della Confederazione relativi al cambiamento demografico in atto e alle sue conseguenze per gli ambiti politici interessati e per le relazioni intergenerazionali. Illustra inoltre gli interventi che bisognerà prevedere in materia di politica finanziaria. Nel corso dei dibattiti parlamentari sul programma di legislatura 2019–2023, il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di redigere un rapporto sulle conseguenze a lungo termine dell’evoluzione demografica per gli ambiti politici interessati e per le relazioni intergenerazionali. (solo in tedesco e francese)
Nella seduta del 16 giugno 2023, il Consiglio federale ha adottato un rapporto sulla violenza nei confronti dei disabili che fa il punto sui dati disponibili e analizza le offerte di protezione e consulenza. Prevede inoltre diverse misure e formula raccomandazioni per proteggere meglio le persone disabili dalla violenza. (solo in tedesco e francese)
Il tasso di deprivazione materiale e sociale descrive la quota di persone costrette a rinunciare a importanti beni, servizi e attività sociali per ragioni finanziarie. Questo nuovo indicatore sostituisce il tasso di deprivazione materiale finora utilizzato sia a livello svizzero che europeo, di cui costituisce l’ulteriore sviluppo. In Svizzera la quota di persone in situazione di deprivazione è rimasta pressoché invariata. Ciononostante, i nuovi risultati non sono paragonabili direttamente con il tasso di deprivazione materiale finora utilizzato.
L'Assicurazione federale per l'invalidità (AI) ha erogato prestazioni a circa 453.000 persone nel 2022. Ha chiuso con una spesa di 9,7 miliardi di franchi. Le pensioni hanno rappresentato la quota maggiore della spesa, pari a 5,4 miliardi di franchi. Delle 248.100 pensioni di invalidità, circa 220.400 sono state pagate in Svizzera e 27.700 all'estero. sono state pagate in Svizzera e 27.700 all'estero. Le misure di integrazione sono costate 1,9 miliardi di franchi e hanno beneficiato 210 600 assicurati. 106 500 prestazioni sono state per misure mediche (soprattutto per i bambini con difetti congeniti), seguite dal pagamento di seguito dalla fornitura di ausili medici a 65.100 persone. Per 51 100 persone, l'AI ha pagato misure di integrazione professionale per un importo di 834 milioni di franchi svizzeri. (solo in tedesco e francese)
Sempre più persone invecchiano: l’aspettativa di vita aumenta e la percentuale di persone anziane tra la popolazione è in crescita. Quando gli anziani perdono in parte le forze, la sicurezza e la stabilità, hanno bisogno di sostegno sempre maggiore per poter continuare a condurre una vita soddisfacente. Da molto tempo, però, non tutti possono fare affidamento sull’accudimento prestato dai familiari, che è alla base dello stato sociale svizzero. Ci riferiamo alle persone anziane che non hanno alcun familiare che le sostenga. Come garantire che ottengano un accompagnamento adeguato nella terza età e abbiano quindi l’opportunità di vivere in modo soddisfacente l’ultima parte della propria vita?
Nel dicembre 2022, 2.505.000 persone in Svizzera e all'estero ricevevano una pensione di vecchiaia e 212.000 una pensione di reversibilità. Rispetto all'anno precedente, il numero di beneficiari di pensioni di vecchiaia è aumentato dell'1,4%, pari a 34.000 persone. I contributi degli assicurati sono stati pari a 36,3 miliardi di franchi nel 2022. La Confederazione, seconda fonte di finanziamento, ha contribuito con 9,7 miliardi di franchi. Il punto percentuale di IVA prelevato a favore dell'AVS ha portato 3,2 miliardi di franchi. (solo in tedesco e francese)
Con il barometro svizzero delle famiglie, Pax e Pro Familia Svizzera lanciano per la prima volta uno strumento che ogni anno tasta il polso delle famiglie. La prima edizione del sondaggio su oltre 2’000 famiglie dimostra che, sebbene la soddisfazione per la propria vita familiare sia attualmente elevata, la maggioranza teme che la situazione generale peggiori nei prossimi anni. I premi di cassa malati, le spese sanitarie e i costi abitativi sono i temi che preoccupano maggiormente le famiglie in questo momento. Solo una minoranza si sente sufficientemente tutelata dal punto di vista finanziario per il periodo successivo al pensionamento e per i rischi come l’invalidità o la perdita del lavoro. Nel complesso, la conciliabilità tra lavoro e vita familiare viene valutata positivamente.
Lo studio analizza la situazione economica delle famiglie in Svizzera e si concentra sul comportamento occupazionale di donne e uomini dopo una nascita, una separazione o un divorzio. I risultati mostrano che i nuclei familiari si trovano più spesso in una situazione economica "precaria" rispetto alle persone in nuclei non familiari. Le famiglie in cui vive un solo genitore con figli di età inferiore ai 25 anni sono particolarmente spesso vulnerabili dal punto di vista finanziario. Dopo la nascita di un figlio, una forte riduzione dell'attività lavorativa (soprattutto da parte delle madri) è spesso accompagnata da un basso reddito per un periodo di tempo più lungo. La riduzione finanziaria ha un impatto particolarmente forte quando i genitori si separano o divorziano. Il rapporto è disponibile in tedesco con riassunti in tedesco, francese, italiano e inglese. La pubblicazione stampata può essere ordinata da marzo (Ufficio federale delle costruzioni e della logistica UFCL, 3003 Berna, www.bundespublikationen.ch, numero d'ordine 318.010.1/23D).
Il rapporto di ricerca mostra come gli adulti a rischio di povertà e quelli con basse qualifiche formali possano essere raggiunti meglio, in modo da sfruttare maggiormente le opportunità di formazione. Il progetto di ricerca si è concentrato sulla prospettiva e sulle esigenze di quelle persone che, nonostante le loro necessità, difficilmente sfruttano le offerte di qualificazione o hanno difficoltà a farlo. Il rapporto è disponibile in tedesco con riassunti in tedesco, francese, italiano e inglese.
Il lavoro di tutti gli attori a livello nazionale, cantonale e comunale per lottare contro gli abusi sessuali su minori in Internet è necessario e va rafforzato. È quanto constata il Consiglio federale in un rapporto adottato nella sua seduta del 11 gennaio 2023. Le premesse per miglioramenti in tal senso vi sono già. Nel quadro delle rispettive competenze, anche la Confederazione e i Cantoni devono coordinare in modo ottimale le loro attività. (solo in tedesco e francese)
Questo opuscolo informativo informa le madri che esercitano un’attività lucrativa, e i datori di lavoro, in merito all’indennità di maternità.
Il presente opuscolo informa i padri che esercitano un’attività lucrativa e le mogli delle madri nonché i datori di lavoro, in merito all’indennità di paternità.
In Svizzera molti figli di genitori separati vivono in realtà multilocali, un po’ da un genitore e un po’ dall’altro. Ad oggi la quotidianità di queste famiglie è poco documentata ed è difficile capire cosa può complicarne la situazione e cosa invece potrebbe contribuire a sostenerne l’organizzazione. Lo studio sulla situazione dei figli e dei genitori che vivono in economie domestiche diverse, pubblicato in data odierna, mostra che il benessere dei figli in tali situazioni, rivelatosi non inferiore a quello dei figli i cui genitori vivono insieme, dipende soprattutto dalla qualità dei rapporti tra i genitori e dalla capacità di questi ultimi di gestire i conflitti. (solo in tedesco e francese)
Questo studio persegue pertanto un duplice obiettivo: nella prima parte esamina la situazione degli undici servizi di consulenza finanziati fino alla fine del 2018 mediante aiuti finanziari ai sensi della LPar e osserva la loro evoluzione dopo la soppressione dei sussidi. Nella seconda parte pre-senta a grandi linee le situazioni iniziali legate al reinserimento professionale e illustra i fattori che incidono sulla decisione di rimanere nel mercato del lavoro o di tornarvi in un secondo tempo, tenendo conto anche del peso che le consulenze hanno in queste decisioni.
Lo studio sul mercato del lavoro delle PMI condotto da AXA è frutto della collaborazione con l’istituto di ricerca Sotomo e analizza le tendenze delle PMI svizzere. Lo studio rappresentativo è stato realizzato per la prima volta nel 2022 e si basa su un sondaggio effettuato online al quale hanno partecipato 300 PMI della Svizzera tedesca e romanda. I dati sono stati raccolti tra il 17 e il 21 febbraio 2022 tramite il panel aziendale di AmPuls. Lo studio effettuato mostra: la carenza di personale specializzato in Svizzera continua a essere acuta. Il 78 per cento delle aziende intervistate che nel 2021 ha cercato nuova forza lavoro, ha per lo meno riscontrato delle difficoltà nell’occupare i posti vacanti. Quasi due terzi di queste aziende ne attribuisce la causa alla carenza di personale specializzato. (solo in tedesco e francese)
Nella sua seduta del 7 settembre 2022, il Consiglio federale ha adottato il rapporto sulla rilevazione del divario retributivo di genere complessivo e di altri indicatori relativi alle differenze di reddito tra donne e uomini, che fornisce nuove cifre chiave per la Svizzera e le mette in relazione con gli indicatori esistenti. Inoltre, il rapporto offre spunti di interpretazione che aiutano a collocare i risultati nel contesto economico, sociale e istituzionale. Le fonti di dati ora disponibili consentono di presentare in modo diversificato le differenze di reddito tra donne e uomini in base al genere. Questa è la conclusione cui giunge il rapporto del Consiglio federale, stilato in adempimento del postulato 19.4132 di Samira Marti del 25 settembre 2019. (solo in tedesco e francese)
Tre anni dopo la pubblicazione della prima edizione del Barometro sull’uguaglianza, la Conferenza svizzera delle/dei delegate/i alla parità (CSP) ne presenta una seconda incen-trata sul rapporto fra lavoro retribuito e lavoro di cura non retribuito, da cui si evince che i desideri e la realtà divergono in relazione alla conciliabilità fra lavoro retribuito, famiglia e lavoro domestico. La maggior parte delle persone intervistate intravvede ancora delle disparità all’interno della famiglia e sul posto di lavoro. Il rapporto completo è consultabile in tedesco e francese, mentre in italiano è disponibile una versione ridotta (l'essenziale in breve e la conclusione).
Cinque anni fa è stata introdotta la Carta per la parità salariale nel settore pubblico. Da allora, numerosi Cantoni, Comuni e aziende parastatali hanno intensificato il loro impegno in questo senso. Una nuova pubblicazione illustra le buone pratiche adottate nel settore pubblico in Svizzera che potrebbero essere fonte di ispirazione e motivazione per altri enti ad attuare il diritto sancito dalla Costituzione federale «a un salario uguale per un lavoro di uguale valore». L’opuscolo «Il settore pubblico verso la parità salariale. Attuazione della Carta per la parità salariale: alcuni esempi dei Cantoni, dei Comuni e delle aziende parastatali» presenta 21 amministrazioni pubbliche e aziende parastatali delle diverse regioni del Paese che hanno firmato la Carta e adottato diverse misure per attuarla.
Un anno fa è stato approvato il congedo di paternità. Un recente studio mostra ora che i datori di lavoro dell'artigianato, delle amministrazioni cantonali e del settore sanitario in particolare lesinano sul tempo che danno ai padri. Travail.Suisse, l'organizzazione mantello dei lavoratori indipendenti, e le sue federazioni Syna e transfair trovano incomprensibile che i bisogni dei giovani lavoratori in questi settori non siano sufficientemente presi in considerazione e che venga dato loro solo il minimo. Il recente studio mostra che i dipendenti sono spesso insufficientemente informati. (solo in tedesco e francese)
Un terzo dei bambini e dei giovani in Svizzera è sottoposto a un forte stress. I bambini e i giovani stressati sono chiaramente più ansiosi e insicuri dei loro coetanei non stressati e il loro benessere soggettivo è inferiore. Lo studio sullo stress fornisce informazioni sulle cause e sugli effetti dello stress su bambini e giovani. Allo studio hanno partecipato 1 056 bambini e giovani tra i 9 e i 15 anni. Il sondaggio è stato condotto in 51 scuole diverse in tutta la Svizzera e si è svolto all’interno delle scuole stesse. Il questionario per gli studenti consisteva in un questionario completo con un totale di 110 domande.
I genitori che lavorano dipendono da un'assistenza all'infanzia di alta qualità, disponibile, affidabile e accessibile. Sfortunatamente, i genitori non possono contare ovunque in Svizzera su tali servizi, poiché la loro fornitura e il loro finanziamento sono ancora considerati come compiti essenzialmente privati che spesso ricevono poco sostegno dalle autorità pubbliche. In considerazione di ciò, la Commissione federale per le questioni familiari (COFF) ha commissionato un progetto di ricerca per indagare sull'accessibilità economica dell'assistenza istituzionale all'infanzia nelle strutture prescolastiche, diurne e di doposcuola e per individuare l'ampia disparità dei prezzi e dei sistemi di finanziamento dovuta al federalismo. I risultati confermano che l'accesso a un'assistenza all'infanzia di qualità e a prezzi accessibili dipende da dove vive il bambino. Oltre a questo fattore, l'onere finanziario per i genitori varia molto a seconda della loro situazione finanziaria, del numero di figli e del tipo di cura che scelgono. Le alte tasse parentali spesso agiscono come un disincentivo ad accettare un lavoro. (solo in tedesco e francese)
Il rapporto annuale "Assicurazione sociale 2020" fornisce una panoramica delle informazioni attuali sulle assicurazioni sociali, una panoramica delle ultime discussioni politiche e le prospettive per il futuro. Fornisce informazioni sulle ultime cifre chiave dei singoli regimi di assicurazione sociale e illustra i riferimenti incrociati tra i vari regimi di assicurazione sociale. Fornisce inoltre una visione d'insieme delle sfide future e mostra le strategie con cui il Consiglio federale le affronta e le misure necessarie per farlo.
Questo studio, commissionato dall'Ufficio federale di statistica (UST), analizza le differenze salariali tra donne e uomini nel mercato del lavoro svizzero sulla base dell'Indagine svizzera sulla struttura dei salari (SSE) 2018. Aggiorna i dati precedentemente acquisiti nel SSE 2016. I suoi risultati mostrano la quota del divario salariale complessivo che proviene da fattori di influenza osservabili, come l'età, il livello d'istruzione, l'industria, l'occupazione, ecc, così come la quota non spiegata di questo divario. Misurato in media, il salario lordo standardizzato degli uomini nell'economia generale è di 7.968 franchi al mese. Le donne guadagnano in media il 19,0% in meno, ovvero 6.456 franchi. Nel settore privato, il divario salariale, misurato in valori medi, è al 19,6% leggermente superiore a quello del settore pubblico (18,1%). (solo in tedesco e francese)
Nel dicembre 2020, 2'438'800 persone in Svizzera o all'estero hanno ricevuto una rendita di vecchiaia e 201'100 persone una rendita per i superstiti. Rispetto all'anno precedente, il numero di beneficiari di pensioni di vecchiaia è aumentato dell'1,5%, cioè di 35.000 persone nette. Di queste, 6 800 pensioni sono state pagate a persone residenti all'estero. Nel 2020 gli assicurati hanno versato contributi per 34,1 miliardi di franchi. La Confederazione, la seconda fonte di finanziamento più importante, ha contribuito con 9,3 miliardi di franchi. Attraverso la percentuale dell'IVA a favore dell'AVS sono state generate entrate per 2,9 miliardi di franchi. (solo in tedesco e francese)
In Svizzera quasi un terzo delle economie domestiche è costituito da economie domestiche con figli di meno di 25 anni. La stragrande maggioranza dei figli vive con entrambi i genitori. Il 13% vive in economie domestiche monoparentali e il 6% in famiglie ricomposte. Sebbene i trasferimenti sociali riducano significativamente il tasso di povertà, molte economie domestiche monoparentali versano in una situazione difficile. Sono più spesso a rischio di povertà, dipendenti dall’aiuto sociale e generalmente meno soddisfatte della loro vita. Questi sono alcuni dei risultati tratti dal rapporto statistico sulle famiglie 2021 dell’Ufficio federale di statistica (UST). (solo in tedesco e francese)
Nella seduta del 28 aprile 2021, il Consiglio federale ha adottato la Strategia per la parità tra donne e uomini 2030. Si tratta della prima strategia nazionale della Confederazione che mira a promuovere la parità dei sessi in tutti i suoi aspetti ed è focalizzata su quattro temi: la promozione della parità nella vita professionale, il miglioramento della conciliabilità tra famiglia e lavoro, la prevenzione della violenza e la lotta alla discriminazione. I provvedimenti prioritari saranno concretizzati entro fine anno e adottati o attuati entro il 2023. Alla fine del 2025 sarà tracciato un primo bilancio. (solo in tedesco e francese)
Nel 2019 sono stati versati assegni familiari per un totale di 6,1 miliardi di franchi. Un totale di 2,4 milioni di benefici sono stati pagati a circa 1,4 milioni di beneficiari. Nell'ambito della FamZG sono stati versati complessivamente 5,9 milioni di franchi. Gli assegni per i figli hanno rappresentato il 71%, gli assegni per l'istruzione il 29% e gli assegni di nascita e di adozione l'1%. Le indennità sono state finanziate in gran parte dai datori di lavoro, con un tasso di contribuzione medio ponderato dell'1,64% del salario. (solo in tedesco e francese)
Il congedo parentale è un modello utile e importante per sostenere e sgravare temporaneamente le famiglie con bambini piccoli, che ha dato ottimi risultati a livello internazionale. Se la Svizzera vuole tenere il passo degli altri Paesi e contrastare la carenza di personale qualificato, deve investire in una politica familiare moderna. Donne e uomini vogliono assumersi responsabilità con pari diritti sia in ambito professionale che nel contesto familiare e nell’economia domestica. Dal 2010 la Commissione federale per le questioni familiari COFF chiede l’introduzione in Svizzera di un congedo parentale. A sostegno della propria richiesta, nel 2018 ha pubblicato un’analisi della letteratura di Paesi che dispongono già di un congedo parentale. In considerazione dello stato attuale delle ricerche, la COFF ha pertanto adeguato leggermente il suo modello. Nel 2021 ha inoltre fatto calcolare l’ammontare degli investimenti necessari. Disponibile in francese e in tedesco, con riassunto in italiano.
Tra dicembre 2020 e febbraio 2021, von Rundstedt ha condotto un importante studio sullo Smart Working in Svizzera sotto la direzione del Prof. Dr. Andrea Martone (Director Research & Studies presso von Rundstedt). A questo fine è stata avviato anche un sondaggio che ha toccato 534 imprese. Lo studio e il sondaggio avevano l’obiettivo di comprendere, ad un anno di distanza dal primo lock-down, le esperienze e gli impatti del lavoro a distanza (Home Office) sulla cultura, sulle strutture e sui processi operativi delle imprese. Il “passaggio forzato” al Home Office ha finalmente portato in Svizzera una nuova cultura del lavoro che Work 4.0 e Future Work hanno da tempo preannunciato? Abbiamo imboccato la strada dello Smart Working o stiamo semplicemente facendo del telelavoro da casa?
Cara familiare, caro familiare, forse ti prendi cura intensamente o da molto tempo di una persona che ti sta vicino. Questa persona ha bisogno del tuo aiuto perché è anziana o malata. Può darsi che tutto questo sia naturale per te e lo fai volentieri. Ma magari ti rendi conto che cominciano a mancarti le forze. Non sei l’unica persona ad avere questi pensieri e questi sentimenti. Ci sono molte altre persone in situazioni simili alla tua. Questo opuscolo tratta proprio questi temi: Cosa ti fa stare bene? Di cosa puoi essere orgogliosa o orgoglioso? Come ti possono aiutare gli altri? Nelle prossime pagine ti presentiamo le testimonianze di alcuni familiari curanti che hanno condiviso con noi le loro storie. Si tratta di esperienze tipiche per molti familiari curanti.
Il Panorama statistico del mercato ticinese, pubblicato dall'UST l'8 gennaio 2021, segnala un'importante flessione del numero di donne occupate, da 100'400 a 97'600 (-4'100) tra la fine 2019 e la fine 2020, a fronte di un aumento (+1'400) dell'occupazione degli uomini. Idem per gli impieghi femminili, crollati di 3'800 unità nel medesimo periodo. In leggera crescita invece i frontalieri, per entrambi i sessi. Questa tendenza non trova riscontro nei dati nazionali, dove per il medesimo periodo si assiste sì a una leggera diminuzione, ma per entrambi i sessi, e per entrambi una ripresa nell'ultimo trimestre. A livello di mercato del lavoro ticinese, lo scotto della pandemia impatta quindi soprattutto sulle donne residenti e di conseguenza sull'equilibrio delle famiglie (vedi anche notizia sotto), private di uno dei due redditi, o del tutto quando si tratta di famiglie monoparentali.
L’obiettivo della politica della prima infanzia è di consentire ai bambini uno sviluppo il più possibile sicuro, sano e con pari opportunità. Nella sua seduta del 3 febbraio 2021, il Consiglio federale ha adottato un rapporto in cui per la prima volta fa il punto della situazione sulle misure statali prese in materia da Confederazione, Cantoni e Comuni.Il Consiglio federale considera la politica della prima infanzia come un importante campo d’azione della politica sociale. Essa contribuisce a far sì che i bambini crescano in sicurezza e in salute, in modo che po ssano poi partecipare alla vita sociale e professionale. Dato che la politica della prima infanzia è di competenza cantonale e comunale, l’Esecutivo ritiene che il ruolo della Confederazione sia in primo luogo quello di garantire il miglioramento delle basi di dati, il coordinamento delle misure statali e la promozione dello scambio di informazioni e di esperienze. Al momento non vede la necessità di ampliare in misura considerevole le attività della Confederazione. Il rapporto è disponibile solo in tedesco e francese.
Il rapporto mostra che la protezione legale per le persone colpite dalla povertà sull'assistenza sociale è talvolta carente. Per porvi rimedio, il rapporto propone di mettere in atto misure giuridiche e istituzionali e di migliorare la comunicazione. Particolare enfasi è posta sul ruolo svolto dalla consulenza legale indipendente o dai servizi di mediazione nel fornire protezione legale nell'assistenza sociale. (in tedesco con riassunto in italiano)
La riforma sulle prestazioni complementari (PC) entra in vigore il 1° gennaio 2021. L’opuscolo che fornisce informazioni di base sul funzionamento delle PC, su chi vi ha diritto e su come vengono calcolate le prestazioni è stato aggiornato.
Nell'edizione 2020 della pubblicazione Gros plan sur le marché du travail, l’Unione svizzera degli imprenditori presenta le molte sfaccettature del mercato del lavoro svizzero. Include argomenti di attualità di interesse per i datori di lavoro ma non solo. Le analisi si basano su cifre che mostrano la situazione del mercato del lavoro e forniscono una solida base per discussioni. Tra questi citiamo il capitolo dedicato alla conciliabilità tra vita e lavoro, in particolare il sotto-capitolo dedicato al potenziale rappresentato dai genitori che lavorano. Offre inoltre la possibilità di visualizzare i fatti e le cifre nella versione stampata utilizzando i link e i codici QR sul sito web dell'UPS "Key Labour Market Figures", che sono sempre aggiornati, interattivi e vicini al mondo economico. Questa estensione permette anche di accedere ai dati di istituzioni come l'UST, l'OCSE o Eurostat. (in francese)
Tra il 2010 e il 2019, passando dal 56,9% al 60,0%, il tasso di donne occupate ha segnato un net-to aumento, particolarmente marcato tra quelle dai 55 ai 64 anni nonché tra le madri con il figlio più giovane al di sotto dei 7 anni. Nel 2019, inoltre, il 50,1% delle donne occupate svolgeva una professione altamente qualificata (+8,8 punti percentuali rispetto al 2010). Anche in Europa (UE/AELS) si osserva una tendenza verso una quota più alta di donne altamente qualificate. In Europa, la Svizzera si colloca al secondo posto in termini di tasso di donne occupate: In Europa (UE/AELS) il tasso di persone occupate più alto per le donne tra 15 e 64 anni si riscontra in Islanda (81,9%). Al secondo posto si colloca la Svizzera con un tasso del 76,3%, nettamente superiore a quello della media europea (UE-28: 64,1%). Que-sti sono alcuni dei risultati della pubblicazione dedicata alla partecipazione femminile al merca-to del lavoro 2010–2019 (disponibile in tedesco e francese), realizzata dall’Ufficio federale di statistica (UST). (in francese)
Cosa muove le generazioni e cosa le appesantisce? Esiste una discriminazione basata sull'età? Come viene valutata la coesione tra le generazioni? E quali misure e riforme politiche possono migliorare l'equilibrio tra le generazioni? In collaborazione con l'istituto di ricerca sotomo, la Casa delle Generazioni di Berna ha condotto per la prima volta uno studio rappresentativo sulla situazione delle generazioni: il Barometro delle Generazioni 2020. sente il polso delle generazioni e mira a stimolare un dialogo sociale sulle relazioni generazionali sostenibili. (in tedesco)
La digitalizzazione trasforma la nostra società. Oltre a cambiare il nostro modo di comunicare e consumare, richiede nuove competenze nel mondo del lavoro e sposta i confini tra lavoro retribuito e lavoro di cura con vaste ricadute sulla nostra vita quotidiana. Cosa significa questo cambiamento dal punto di vista del genere? La digitalizzazione comporta un ulteriore emarginazione delle donne o può essere sfruttata per ridurre i rapporti gerarchici di genere? Questo numero di «Questioni femminili» riunisce i dibattiti sulla trasformazione digitale dalla prospettiva di genere dando la parola a esperte del mondo della scienza, dell’economia, dell’istruzione, della politica e della prassi.
Grande flessibilità nei confronti dei dipendenti con compiti di custodia e assistenza in Svizzera: La Svizzera rientra tra i Paesi europei con una flessibilità relativamente grande nei confronti dei dipendenti che si assumono compiti di custodia e assistenza. In linea di principio il 70% può spostare con breve preavviso l’inizio e la fine dell’orario di lavoro per ragioni famigliari e il 53% può prendersi giorni interi liberi senza dover attingere dalle ferie. Quale maggiore ostacolo alla conciliabilità tra lavoro e famiglia vengono indicati principalmente gli orari di lavoro lunghi o poco adatti e il tragitto lungo per recarsi al lavoro. Questi sono alcuni dei risultati tratti dalla pubblicazione dedicata alla conciliabilità tra lavoro e famiglia in Svizzera e nel confronto europeo nel 2018 dell’Ufficio federale di statistica (UST
Pro Familia Svizzera ed Empiricon SA hanno condotto un'indagine su un campione di 500 donne che esercitano un'attività lucrativa in tutta la Svizzera con uno o più figli. L'obiettivo dell'indagine era di esaminare quanto le donne sono soddisfatte della loro situazione attuale, in che misura desiderano aumentare il loro tasso di occupazione e in quali condizioni. I risultati mostrano che, pur essendo entrambe soddisfatte della loro situazione, le donne vorrebbero aumentare il loro orario di lavoro (per il 70% di loro) se le diverse condizioni quadro fossero migliori.
Comunicato stampa del 24.05.2020 (in francese)
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Grafica (in francese)
La pubblicazione "Indicatori del mercato del lavoro" fornisce punti di riferimento tra la vasta gamma di dati sull'occupazione. Le informazioni sono strutturate in modo da fornire una panoramica del mercato del lavoro svizzero e delle relative statistiche. I settori coperti comprendono l'attività lavorativa, l'orario di lavoro, la disoccupazione, i posti di lavoro vacanti, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e l'evoluzione dei salari e il confronto di alcuni indicatori con quelli di altri paesi. Dopo una prima parte dedicata ai risultati commentati per il periodo 2014-2020, la presente pubblicazione passa in rassegna le definizioni dei principali indicatori del mercato del lavoro. Un capitolo specifico descrive poi gli aspetti metodologici delle varie fonti statistiche. Infine, l'ultima parte di questo libro è costituita da varie tabelle che presentano in dettaglio i risultati delle diverse statistiche del mercato del lavoro. (in francese)
L’obiettivo dello studio è quello di mostrare come le persone povere o a rischio di povertà possano essere coinvolte nei processi di decisione, pianificazione, attuazione e valutazione delle misure di prevenzione e lotta contro la povertà. Lo studio individua e presenta diversi modelli di partecipazione, che spaziano dallo sviluppo delle strutture e dei processi delle organizzazioni di servizi pubbliche e private fino alle strutture comuni di autoaiuto. (in tedesco con riassunto in italiano)
Uno studio commissionato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo fornisce prime risposte sui cambiamenti determinati dalla pandemia di COVID-19 nell’onere lavorativo della popolazione svizzera. Stando ai risultati, i doveri di accudimento supplementari a causa dell’istruzione domiciliare e della limitazione delle possibilità di custodia di bambini complementare alla famiglia hanno ridotto la capacità lavorativa delle persone interpellate. Le donne professionalmente attive ne sono più colpite dei loro colleghi uomini. Come dimostra uno studio commissionato all'istituto Sotomo dall'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo, durante la pandemia di COVID-19 la presenza o meno di bambini nell'economia domestica incide in modo determinante sull'onere lavorativo. Lo studio constata inoltre una netta differenza tra i sessi. (in tedesco)
Nonni, asili nido e strutture di custodia parascolastica sono le forme di custodia a cui si ricorre di più. Di ognuna ci si avvale per un terzo dei bambini da 0 a 12 anni. L’81% delle famiglie che vivono nelle grandi città ricorre a una forma di custodia esterna alla famiglia, rispetto al 66% delle famiglie che vivono in regioni rurali. La soddisfazione dei genitori rispetto alla forma di custodia scelta è elevata, anche se sussiste ancora un fabbisogno non coperto. In Svizzera asili nido e strutture di custodia parascolastica nonché i nonni si assumono la custodia dei bambini in proporzioni quasi uguali. Sono questi i risultati di una nuova pubblicazione dell'Ufficio federale di statistica (UST), che fornisce una panoramica degli ultimi dati disponibili sulla custodia dei bambini complementare alla famiglia e alla scuola.
Whitepaper sugli investimenti nella prima infanzia: Approfondimenti sulla loro utilità per l'economia nazionale (in francese)
Se ogni bambino viene sostenuto nel suo sviluppo prima dell'inizio dell'anno scolastico, indipendentemente dalla sua situazione familiare e dal suo background, i benefici a lungo termine per tutti ci sono. (in francese)
Un opuscolo del'UFAS propone informazioni di base per conoscere meglio il sistema svizzero della previdenza per la vecchiaia. L’accento è posto sul funzionamento del 1° pilastro (AVS), del 2° pilastro (previdenza professionale) e, in misura minore, del 3° pilastro, nonché sul modo in cui questi tre pilastri si completano e si combinano a vicenda per formare un tutt’uno stabile e coerente in grado di garantire a ciascuno un pensionamento dignitoso.
L‘osservatorio del volontariato in Svizzera 2020 informa sullo stato attuale del volontariato. Si tratta già della quarta edizione dell‘Osservatorio del volontariato, pubblicato dal 2006 dalla Società svizzera di utilità pubblica (Ssup) e sostenuto dal Percento culturale Migros, dalla Fondazione Beisheim, dall‘Ufficio federale di statistica e da 30 organizzazioni partner. Per l‘ultimo Osservatorio del volontariato in Svizzera, nel 2019 sono state intervistate in maniera approfondita oltre 5000 persone in merito al loro impegno sociale. Le persone interpellate, selezionate dall‘Ufficio federale di statistica sulla base dei registri degli abitanti, rappresentano un campione casuale degli abitanti della Svizzera a partire dai 15 anni di età. Di seguito riassumiamo i risultati più importanti. Potete ordinare il libro da Seismo o scaricarlo come pubblicazione ad accesso aperto in tedesco e in francese (PDF).
Studio di un nuovo metodo di finanziamentoStudio condotto da Pro Familia Svizzera in collaborazione con Claude Jeanrenaud e Alexandra Kis, Istituto di ricerca economica, Università di Neuchâtel, Philippe Gnaegi e Marc-Henry Soulet, cattedra di Lavoro sociale e politica sociale, Università di Friburgo e Fédération des Entreprises Romandes Genève (FER), Avenir Suisse, Unione svizzera dei sindacati, Association romande et tessinoise d'action sociale, Association suisse des cadres e con il sostegno finanziario della Fondazione Jacobs e della Fondazione USC.
Studio 101 pagine (in francese)
Abstract (in francese)
Le odierne possibilità tecniche consentono di dissociare fisicamente l’attività professionale dai locali aziendali, aprendo così la strada a nuovi modelli lavorativi. Uno di questi è il telelavoro a domicilio, noto anche come «home office». Basandosi sulla legislazione sul lavoro, questo opuscolo spiega cosa devono fare il datore di lavoro e il lavoratore in caso di telelavoro a domicilio ed elenca alcuni degli accorgimenti cui occorre prestare attenzione.
Molte cose sono cambiate per i più piccoli e per le loro famiglie. L’offerta di custodia complementare alla famiglia è stata ampliata e migliorata dal punto di vista qualitativo. Ma molto resta ancora da fare: in vari luoghi mancano le condizioni quadro per un buon lavoro pedagogico, le possibilità di custodia che rispondono alle esigenze sono insufficienti e i costi elevati costituiscono un peso per il bilancio familiare. La Commissione svizzera per l’UNESCO chiede ora di fare un deciso passo avanti e presenta delle proposte per una politica della prima infanzia per la Svizzera in una nuova pubblicazione.
Per una politica aziendale favorevole alla famiglia, le aziende devono essere convinte dei vantaggi economici e sociali derivanti dalla conciliazione della vita professionale e familiare. Allora più datori di lavoro investirebbero in questo settore. In Svizzera sono disponibili solo pochi studi nell'ambito della politica aziendale a favore delle famiglie. Tuttavia, diverse analisi costi-benefici internazionali forniscono informazioni utili, anche se non possono essere trasferite singolarmente in Svizzera. Queste analisi dimostrano che gli investimenti in politiche a favore delle famiglie sono economicamente validi e forniscono informazioni sugli elementi chiave delle politiche aziendali a favore delle famiglie. (in francese)
Nell'ambito del suo programma di ricerca, la Jacobs Foundation ha commissionato due studi nell'estate del 2017 per esaminare come la cura supplementare dei bambini influisce sulla compatibilità tra famiglia e lavoro: "Child Care and Employment: What Parents Want" e "Additional Child Care: Impact on Parents' Employment". Lo studio INFRAS/gfs mira a far luce sulle esigenze dei (futuri) genitori in relazione alla cura dei figli e alla condivisione delle responsabilità e del lavoro retribuito. Esso stima la domanda di servizi di assistenza all'infanzia in istituti in Svizzera e mostra come il miglioramento dei servizi di assistenza all'infanzia influisca sulla domanda e sull'offerta di lavoro per i genitori con figli in età prescolare. Lo studio di B,S,S. esamina come il miglioramento dei servizi esterni di assistenza all'infanzia per integrare la vita familiare influisce sul reddito da lavoro dei genitori. Un modello è utilizzato per calcolare cosa significa per i genitori un livello di occupazione più elevato per il loro reddito. (in francese)
L'Indagine sulle famiglie e le generazioni (FGS) fornisce un'indagine statistica sugli stili di vita e le situazioni di vita delle famiglie in Svizzera, nonché sui rapporti tra le generazioni. Fornisce risposte a domande quali: in che modo l'origine e la "storia familiare" influenzano il corso della vita? Come possono uomini e donne conciliare la vita familiare e quella lavorativa? In che modo i bambini adulti e i loro genitori si aiutano a vicenda? Queste informazioni statistiche servono come base per l'osservazione degli sviluppi e per ulteriori analisi. Contribuiscono così, tra l'altro, all'orientamento mirato della politica familiare e generazionale in Svizzera. L'EFG fa parte del sistema di censimento della popolazione della Confederazione del 2010 e viene effettuato ogni 5 anni.
Finora in Svizzera non erano disponibili dati concernenti la frequenza, la durata e i motivi delle interruzioni dell’attività professionale durante la gravidanza e non erano nemmeno note le modalità della relativa copertura finanziaria. Il presente studio consente ora di rispondere a queste domande. Lo studio indica che le interruzioni dell’attività professionale sono frequenti nel corso della gravidanza e che esse sono perlopiù legate a motivi di salute. Dallo studio emerge anche che le perdite di reddito derivano altresì da decisioni personali delle donne incinte, quali ad esempio una riduzione volontaria del grado d’occupazione o la cessazione dell’attività lucrativa, un congedo non pagato o un cambiamento d’impiego. (in quattro lingue)
I Cantoni e i Comuni svolgono spesso un ruolo pionieristico come datori di lavoro nel settore delle condizioni di lavoro a misura di famiglia. Il presente rapporto costituisce la continuazione del contenuto della piattaforma www.berufundfamilie.admin.ch e riassume le informazioni sui Cantoni e le grandi città per l'anno 2016. Si distingue tra le seguenti aree : Misure per promuovere l'economia e la pubblica amministrazione come datore di lavoro (strategia e condizioni di lavoro). Il rapporto contiene inoltre dati statistici chiave, una panoramica delle ordinanze del personale e delle schede informative, nonché informazioni sugli uffici amministrativi competenti. (in francese)
Una scelta professionale ponderata che corrisponda alle inclinazioni e capacità del giovane è una delle principali garanzie per la conclusione di una formazione professionale, l’ingresso nel mercato del lavoro e l’indipendenza economica in età adulta. Quando il processo di orientamento professionale non giunge a buon fine, ci possono essere ripercussioni negative, poiché le persone senza una formazione professionale conclusa sono interessate più frequentemente dalla povertà e versano spesso in condizioni lavorative precarie. Durante l’infanzia e nella fase della scelta professionale, i genitori ricoprono un ruolo centrale: trasmettono valori di fondo, destano l’interesse per determinate professioni, danno il buon esempio, offrono sostegno morale e sicurezza economica. Spesso i genitori che versano in situazioni di vita difficili non sono in grado di assumere appieno la propria funzione di sostegno.
Quasi quattro quinti delle madri in Svizzera hanno partecipato al mercato del lavoro nel 2015. Questa forte partecipazione va di pari passo con la diffusione del lavoro a tempo parziale, dato che quattro madri su cinque lavorano a un livello di occupazione ridotto. La maternità comporta grandi cambiamenti nella carriera, anche se solo una madre su sette lascia il mercato del lavoro dopo la maternità. La nascita di un primo figlio comporta una significativa riduzione dell'orario di lavoro (circa un giorno lavorativo in meno alla settimana). Man mano che il bambino cresce, si osserva un aumento del carico di lavoro settimanale e un numero crescente di madri che hanno lasciato il mercato del lavoro. Tuttavia, la partecipazione al mercato del lavoro delle madri rimane inferiore a quella delle donne senza figli, indipendentemente dall'età dei figli. (in francese)
Nell'ambito del progetto "Expérience ReProf", Travail.Suisse ha esaminato la situazione delle persone che tornano al lavoro con un'interruzione di carriera a lungo termine. Il rapporto finale "Gestire con successo il ritorno alla vita lavorativa" riassume i risultati della ricerca. In essa la direzione del progetto esamina i settori dell'istruzione, della consulenza, delle borse di studio e dell'assicurazione contro la disoccupazione. Individua gli ostacoli sulla via del ritorno nel mondo del lavoro e formula raccomandazioni agli attori coinvolti. Il rapporto finale è stato pubblicato nel febbraio 2013. Può essere ordinato gratuitamente presso Travail.Suisse all'indirizzo
L’Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha incaricato il Centro europeo per la politica e la ricerca sociale di Vienna di condurre uno studio con lo scopo di stabilire cosa si intenda per «politica generazionale» a livello internazionale. Gli autori hanno potuto soprattutto constatare l’importante divario esistente tra l’impianto teorico e gli obiettivi di una tale politica, da un lato, e la sua attuazione dall’altro. Tuttavia, per il momento, in Europa sono rari i segnali di un’istituzionalizzazione della politica generazionale e i Paesi esaminati sono lungi dall’attuarla a livello nazionale. Lo stesso discorso vale per la Svizzera.
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