Vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e di collocamenti extrafamiliari: equiparare tutti i contributi di solidarietà

Nel parere del 22 maggio 2024 il Consiglio federale si è detto favorevole alla proposta della Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale (CAG-N) di modificare la legge federale sulle misure coercitive a scopo assistenziale e i collocamenti extrafamiliari prima del 1981 (LMCCE) per equiparare i contributi di solidarietà cantonali e comunali versati alle vittime di tali misure e collocamenti a quello versato dalla Confederazione.

Fino al 1981 in Svizzera decine di migliaia di bambini e adulti sono stati oggetto di misure coercitive o di collocamenti extrafamiliari. La maggior parte di essi ha sofferto molto. Quale base per una rielaborazione completa di quanto accaduto così come per il riconoscimento e la riparazione dell'ingiustizia inflitta alle vittime è stata emanata la LMCCE.

Come gesto di riparazione da parte dello Stato, la LMCCE prevede un contributo di solidarietà federale di 25 000 franchi per ogni vittima, a cui si applicano privilegi sotto il profilo fiscale, dell'esecuzione forzata, delle assicurazioni sociali e dell'aiuto sociale.

Nessuno svantaggio finanziario per le vittime

La Città di Zurigo è il primo Comune svizzero ad aver introdotto un proprio contributo di solidarietà. La CAG-N propone quindi di equiparare i contributi di solidarietà cantonali e comunali a quello federale.

Secondo la proposta avanzata, in futuro tutti i contributi di solidarietà fino a 25 000 franchi non saranno più soggetti all'imposta sul reddito, non saranno più pignorabili e non saranno più presi in considerazione nel calcolo delle prestazioni delle assicurazioni sociali e dell'aiuto sociale. Nel suo parere del 22 maggio 2024, il Consiglio federale appoggia la proposta della CAG-N di modificare in tal senso la LMCCE.

L'Esecutivo attribuisce grande priorità al tema delle misure coercitive a scopo assistenziale e dei collocamenti extrafamiliari. Si è infatti sempre adoperato per una completa rielaborazione di quanto accaduto e per il riconoscimento della sofferenza inflitta, sostenendo negli ultimi anni diverse modifiche della LMCCE in relazione al contributo di solidarietà, tra cui la soppressione del termine di presentazione delle domande.

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